La domanda è lecita, visto che le idee sono confuse. La manovra finanziaria, che dovrebbe evitare il default del Paese, ha avuto un iter demenziale: un giorno si parlava di aumento dell'iva, anzi no, anzi si; tagliamo i costi alla politica, meglio di no è populismo, anzi si è necessario, di sicuro dopo il 2013; alziamo l'età pensionabile, anzi no le pensioni non si toccano, invece si perchè ci dobbiamo allineare all'Europa.
Già il solo cambiare le norme ogni giorno (fino all'approvazione in Senato, ora tocca alla Camera) è risultato dannoso, visto le risposte impietose dai mercati finanziari e dagli altri Paesi dell'Unione Europea. Ma è ancora più grave che, in tutta la manovra, non ci siano riferimenti alla crescita.
E' sicuramente necessario eliminare gli sprechi e ottimizzare il sistema Italia, ma servono soprattutto investimenti in infrastrutture, nel capitale umano (l'istruzione e la formazione) e nel mercato del lavoro, tutte cose ignorate dalla politica. Gli investimenti nelle infrastrutture si sono rivelati scellerati: come si può pensare di far recuperare al Sud quel gap che lo separa dal Nord, se, da Roma in giù, strade e ferrovie sono da medioevo? Che senso ha sostenere progetti come la Tav e il Ponte sullo Stretto, dispendiosi, distruttivi per il territorio ed economicamente non remunerativi?
Ma, soprattuto, come si può pensare di stare al passo con l'economia globale, se lo sviluppo dell'infrastruttura più importante del nostro secolo, la rete internet, non ha ricevuto il becco di un quattrino? Una follia, visto che studi recenti hanno dimostrato che proprio dalla banda larga verrebbe un grande impulso alla nostra economia.
Non parliamo dell'istruzione: la scuola, negli ultimi anni è stata massacrata. In una democrazia, il ruolo della scuola pubblica è fondamentale: tutti devono avere la stessa istruzione di base, in modo da poter partire alla pari; intelligenza e impegno personale (in una parola: meritocrazia) fanno poi la differenza. In queso modo, si avrebbero le persone migliori nei posti migliori, con ampi ritorni economici: i Paesi con maggior scolarizzazione, infatti, sono anche quelli più competitivi. E il mercato del lavoro? Il famigerato articolo 8 della manovra finanziaria dice tutto: meno diritti ai lavoratori, tutti uguali nella precarietà.
Secondo il Global Innovation Index, la classifica dei Paesi più innovativi, siamo appena 35esimi su 125 Nazioni. Dove stiamo andando? Se continua così, in fondo alla classifica.
Danilo
[…] per molti Paesi (USA in testa), rappresenta un valido trainante per uscire dalla crisi: secondo il Global Innovation Index scivoliamo, ogni anno che passa, sempre più in fondo alle classifiche dell’innovazione. […]
sono tre i distretti da sviluppare e che ci salverebbero per i prossimi 50 anni :
distretto telecomunicazioni ed informatica
distretto del turismo e tempo libero
distretto della anzianita' e assistenza
lo sviluppo di questi tre distretti puo' generare milioni di posti di lavoro remunerativi e ben remunerati con la conseguenza di elevare la qualita' culturale della nostra patria che ci puo' distinguere e diciamolo e' il vero made in italy .la scolarita' deve essere indirizzata in queste tre portanti fondamentali il resto e' conseguente .
quindi nessun tipo di manodopera dequalificata – universita' e ricerca di assoluta eccellenza con stop alla fuga di talenti – qualita' della vita a livelli spaziali.
il resto e' noia ed appartiene allìaltro secolo trascorso
vanni bianchi the prince